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il Trentino

(carta enografica tratta da ©www.vqprd.it)

      La regione risente dell’influsso del Lago di Garda che fa un po' da volano termico, perché verso sera si alza una brezza che si infila nella pergola trentina, il tipico sistema di allevamento da resa massiccia.
      Negli ultimi tempi, le sperimentazioni avviate per la ricerca di maggiore qualità, hanno introdotto l'uso di altri sistemi di allevamento come il cordone speronato ed il guyot.
      Anche qui esiste una DOC con il nome dell'area regionale, il TRENTINO, unitamente alle altre denominazioni situate nella valle dell'Adige:
  • TRENTINO
  • TRENTO
  • VALDADIGE
  • SORNI
  • CASTELLER
  • TEROLDEGO ROTALIANO
  • LAGO DI CALDARO

      I vitigni a bacca bianca più diffusi sono CHARDONNAY, MULLER-THURGAU (incrocio tra SYLVANER e RIESLING) e PINOT BIANCO. Il vitigno a bacca rossa maggiormente coltivato è la SCHIAVA in tutte le sue versioni (in Alto Adige chiamata VERNATSCH, nelle versioni SCHIAVA GROSSA, SCHIAVA GRIGIA e SCHIAVA GENTILE; il nome deriva dalla pratica di legare questo vitigno un po’ capriccioso al tutore del tralcio e renderlo così “schiavo”).
      Va detto ad onor del vero che i ceppi importanti del Trentino sono il MARZEMINO (definito erroneamente “mozartiano” perché citato dal celebre compositore, mentre in realtà tutto questo è opera del librettista Lorenzo da Ponte), dal quale non si ha sempre un vino di particolare pregio bensì un prodotto di largo consumo, e poi ovviamente il TEROLDEGO della Piana Rotaliana, che dà vini maggiormente interessanti. Quest’ultimo ha sfruttato l’effetto traino di un produttore, Foradori, che ha avviato alcuni anni fa un processo di rinnovamento degli impianti favorendo la qualità rispetto alla quantità, ha prodotto il Granato, un vino di punta che ha mietuto successi. Il TEROLDEGO ha una nota amarognola che si deve saper gestire perché non diventi aggressiva.

      Nella Valle Sarca si realizza anche un ottimo prodotto che è il VINO SANTO da uve NOSIOLA in purezza. Il nome deriva dal termine dialettale "nosiol" (nocciola), in quanto questo ottimo vino bianco ha un retrogusto di nocciola. Ne deriva un vino passito, aromatico e speziato, dal finale spesso ammandorlato.

      Nella zona della DOC TRENTO c’è una vocazione spumantistica con base soprattutto CHARDONNAY, accompagnato da vitigni classici quali il PINOT NERO ed il PINOT BIANCO. Il prodotto di maggior pregio è probabilmente il Giulio Ferrari Riserva del Fondatore-Metodo Classico, il più raffinato spumante delle Cantine Ferrari (Gruppo Lunelli), con una maturazione sui lieviti che dura più di sette anni.

©www.talento.it
      In quest'area, per gli spumanti, si è adottato il termine TALENTO. L'Istituto Talento Metodo Classico, nato nel 1995 per valorizzare e promuovere il prodotto italiano di qualità nel mondo, ha rinunciato al termine "spumante", troppo generico e spesso associato anche a vini aromatici. Il logo dell'Istituto è costituito da due pupitres incrociate.


ALCUNI LINK
www.talento.it
www.trentinoagricoltura.it
www.trentino.to
www.regione.taa.it
www.teroldegorotaliano.it
www.ismaa.it - Istituto Agrario di S.Michele all'Adige

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(2/3/2005 17.49)